domenica 8 novembre 2009

Cosa accade oggi a Brera?


È la domanda che molti si sono posti dopo l’Assemblea del 22 ottobre alla quale ha preso parte il Premio Nobel Dario Fo, per svegliare le coscienze degli studenti e docenti nel ricordare cos’è Brera.
In molti si sono chiesti del perché della nostra battaglia, la risposta è semplice, esattamente come vuole essere questo post, salvaguardare l’identità e la cultura del nostro paese.
Il complesso culturale Brera nasce per includere tutte le istituzioni necessarie alla formazione degli artisti più di duecento anni fa.
Dal 1975 però, nasce un progetto per slegare l’Accademia dal suo museo e portarla fuori dalla sede storica.
Dopo tutti questi anni nessun progetto ha visto la luce, l’ultimo propone l’Accademia in una Caserma di 7000 mq tra Pagano e Conciliazione, progetto che ha trovato una forte opposizione da parte dell’attuale Direzione, corpo docenti e studenti.
Si è parlato molto dello stato decadente di Palazzo Brera, ma nessuno si è mai interessato di capire chi ne fosse il responsabile. Il Demanio ha risposto alla nostra richiesta in merito alla manutenzione comunicandoci che per ogni intervento, dal patrimonio alle strutture, è competenza esclusiva della Sovrintendenza occuparsene. Questo spiega molte cose, oltre a rendere visibile l’uso strumentale di chi vorrebbe trarre beneficio da questa situazione.
Una storia analoga si è verificata a Venezia, dove l’Accademia è stata spodestata dalla sua sede storica, sempre adducendo a problemi strutturali, per essere poi collocata in una ex-struttura inadeguata per la didattica. Infatti pare che anche lì non vi fosse un progetto bensì la volontà di estendere il museo, com’è stato poi in seguito.
Nel novembre del 2008 a Brera viene siglato un accordo tra Direzione (ex Direttore Fernando De Filippi) Presidenza (Gabriele Mazzotta, della Fondazione Mazzotta) Soprintendenza (nella persona di Di Franacesco, Soprintendente regionale) e MIUR (ex Sottosegretario Dalla Chiesa), tale accordo prevedeva 15000 mq in un unico sito per un costo complessivo di 800 000 € per il trasloco. Attualmente però le condizioni appaiono notevolmente cambiate, oltre a ridurre drasticamente i mq a 7000, di cui utilizzabili solo 3500, si è visto lievitare i costi fino a 5 milioni.
Il progetto Grande Brera presentato dall’Arch. Bellini il 21 settembre vedrebbe, da parte della Pinacoteca, l’acquisizione non solo di Palazzo Brera, ma anche Palazzo Citterio e Cusani.
Lo spazio in questione sarebbe utilizzato per costruire un complesso museale che andrebbe a stravolgere la fisionomia del quartiere che l’ha reso unico in tutto il mondo.
Stiamo lottando perché ciò che si è verificato a Venezia non si ripeta, una delle operazioni che stiamo portando avanti è una serie di progetti artistici atti a riconnettere l’ambiente artistico e culturale dell’Accademia con il tessuto urbano della città di Milano.
Avremo modo in seguito di entrare nel dettaglio della questione, per il momento vi rimandiamo a questo indirizzo, dove potete trovare la petizione da far firmare (possono firmare tutti) per non spostare l’Accademia da Brera e richiedere uno dei Palazzi di via Brera.
Il link è:
http://groups.google.ru/group/accademia_brera?hl=it
Ci potete contattare anche su Facebook al nome di Prospettiva Hdemia

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